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Villaggi del Senegal

Nelle varie zone del Senegal troviamo architetture di tipo diverso, una disposizione diversa del villaggio e delle case tipiche.
Nel centro-nord e Cap-Vert troviamo la casa Wolof che è tipicamente di forma quadrata con i lati lunghi circa quattro metri. I materiali di costruzione sono completamente vegetali o costituiti da mattoni di fango. Il tetto denominato Khade è di forma tipicamente piramidale ricoperto di paglia. La porta della casa è sempre rivolta verso l’interno e la Tapade (un recinto) delimita il territorio occupato dalla casa chiamato Keur. I granai sono dislocati lontani dall’abitazione per evitare gli incendi.
Generalmente il marito ha una casa a parte dalle mogli e c’è anche una casa cucina. Nel Keur si trova un albero sotto il quale si svolgono le riunioni familiari.
Il villaggio è formato da numerosi Keur ed è retto da un capo.




 
Intorno al villaggio ci sono le terre e i pascoli.
Nelle regioni del Kaolack, di Thiès e Sine-Saloum troviamo invece la casa Sérère, di forma quadrata o pentagonale. Un tempo c’era la capanna di giunchi e erba incrociati (Tokorong) ormai entrata in disuso.
Le case sono disposte in maniera circolare intorno a una corte, la casa del capo famiglia
(Yai m’ bind) si trova di fronte all’entrata. La Tapade è fatta di giunchi intrecciati o formata da siepi spinose. I granai sono anch’essi fatti da giunchi intrecciati e si trovano all’interno dell’abitazione.
La Tapade delimita il M’bind. La casa Sérère può contenere dalle dieci alle quaranta persone.
I figli dormono con il padre fino alla circoncisione e le ragazze con la madre finchè non si sposano.
Le varie case sono lontane le une dalle altre se non in alcuni casi a causa della crescita demografica. I vari agglomerati che vengono a formarsi (Sakh) sono capeggiati dal Diaraf.
Un altro tipo di abitazione presente nel Senegal orientale è la casa dei Peul sedentari, la sua forma è tipicamente circolare, il tetto è un tronco di cono ricoperto di paglia. Il tetto deborda i muri della capanna e forma una sorta di passaggio coperto intorno all’abitazione. Generalmente sono presenti due porte che danno verso l’esterno, una sul retro e un’altra da sulla corte.
Uomini e donne hanno camere separate, in alcune case il granaio è interno sorretto da quattro pali, nella maggior parte dei casi è però esterno. La casa Gallédji poteva essere abitata anche da una cinquantina di persone. Alcune case sono divise tra uomini e donne, la parte degli uomini si chiama Kécounda, quella delle donne Moussoucounda . Il villaggio Saré è costituito da numerosi gruppi di Gallédji.
C’è un gruppo di Peul nomadi che vive nel Ferlo e nel Fiume. La case di queste popolazioni sono in legno e paglia e hanno una struttura leggera, la loro funzione è quella di essere trasportate. La forma dell’abitazione è variabile, a cerchio, ovoidale, come un igloo o come una sorta di tunnel. La casa viene costruita dalle donne e ha una porta piccola e bassa per evitare che il calore penetri velocemente. L’abitazione è lunga circa quattro metri e larga due.
Tutti dormono insieme su letti costituiti da listelli di legno. Il villaggio è un agglomerato di persone con stretto grado di parentela.
Il bestiame per sicurezza è tenuto al centro del villaggio.
Nella media valle del Senegal troviamo la casa Toucouleur di forma generalmente circolare o rettangolare. Le abitazioni circolari possiedono una sola stanza, quelle rettangolari hanno più stanze e una terrazza coperta da una tettoia di paglia. Sui muri è possibile trovare delle decorazioni e dei bassorilievi dipinti. Uomini e donne vivono nella stessa casa, ma ogni moglie possiede la propria camera. In alcuni casi i giovani dormono in luoghi separati dagli anziani, le case sono disposte tutte su una corte centrale, le cucine sono annesse alla casa e anche la stalla del cavallo. I granai sono sollevati da terra e si trovano all’interno della concessione, ma separati dall’abitazione.
Ci sono due tipi di villaggio, uno si estende lungo la riva del fiume e l’altro è vasto e più importante e si estende al limite della zona dove le esondazioni del fiume arrivano. In entrambi la piazza è il centro del villaggio. 
Nella zona a sud di Bignona, Forê des Kalounayes è bassa Casamance troviamo la casa Diola di forma quadrata con otto-nove metri per lato, con un enorme tetto di paglia che trasborda abbondantemente dai muri. Il soffitto è costituito da travi, palme intrecciate e fango. Intorno alla casa corre una veranda chiusa da una balaustra ricca di decorazioni.
E’ una casa che raggruppa tutte le stanze e la loro funzione. Le ragazze dormono con la madre, i ragazzi con il padre. La casa del padre e quella dei figli sposati (Hauk) formano una corte centrale.
La concessione detta Kafat comprende i campi coltivati dal gruppo ed è delimitata da un recinto costituito da nervature di foglie di palma. Non esiste un centro del villaggio.
Esistono altri due tipi di casa: quella a due piani con scala interna e caratterizzata da colonne nella facciata centrale e quella a impluvium in cui il tetto converge verso il centro della corte interna della casa, dove si raccoglie l’acqua piovana.
A Cap-Vert e Petit Côte troviamo invece la casa Lébou che è quadrata o rettangolare costituita da canne e paglia sorrette da pali di legno. Il Keur è delimitato da alberi e l’ingresso (Buntó) è sempre rivolto a sud. La casa del capo famiglia è solitamente laterale, i granai di forma cilindrica, con il tetto di forma conica e uno sportello alla base sono raggruppati e rialzati da terra per mezzo di pali di legno e pietre. Il villaggio si estende lungo la riva del mare e il luogo di riunione è la spiaggia sotto una tettoia sorretta da pali di legno.
Nel Senegal orientale e nella media Casamance troviamo invece la casa Mandingue, formata da una sola stanza di pianta circolare o rettangolare. Cucina e granai sono divisi dall’abitazione e sovrapposti per far sì che il fumo allontani gli insetti. Le donne vivono tutte in una sola camera, gli uomini hanno invece una propria abitazione.
Nella zona sud-orientale è presente la casa Bassari, piccola e costruita con blocchi di pietra uniti da una malta di fango, il tetto è conico e poggiato sui muri e su pali di legno. Intorno alla casa ci sono gli ovili e i magazzini dove si conserva la birra di miglio.
Le case sono disposte in maniera circolare intorno a una corte centrale. I villaggi sono divisi in piccoli agglomerati a volte molto lontani tra loro. I raggruppamenti sono sempre di piccole dimensione e tra le famiglie che li compongono c’è sempre uno stretto grado di parentela. Il centro del villaggio si trova nelle vicinanze dalla casa del capo dove si trova uno spiazzo e si celebrano le feste, nello spiazzo si trova una casa dove dormono ogni notte i giovani.
Tutto il Senegal è accomunato però da un’usanza particolare che è una lotta non violenta: è un’esibizione plateale di muscoli fra danze e canti. E’ uno sport-spettacolo in un clima di sagra paesana. Le lotte si possono svolgere in arene, sulla spiaggia o negli stadi. La lotta si svolge in poco tempo senza pericoli per i contendenti, ma le cose più spettacolari sono le colorite tifoserie e i chiassosi preliminari costituiti di tanti incantesimi per ingraziarsi la sorte o portare sfortuna all’avversario.
 

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Sama Africa

Ricordo lo sguardo di un dolce bambino colori esaltanti del mare al mattino deserto e baobab tra dune e sentieri dinnanzi ai tubab di oggi e di ieri e per chi in fondo al cuore ha delle questioni è questo il paese delle soluzioni amore e sorrisi ci hanno ammaliati movenze e tam tam ci han divertiti un GRAZIE di cuore ai tanti africani che verso di noi han teso le mani...